camion emmaus cuneoNel 1997 l’Associazione ha inaugurato ufficialmente la comunità Emmaus di Boves. Essa fa accoglienza di persone in difficoltà che vengono inserite nell’attività concreta di volontariato e nell’attività generale dell’Associazione.

La comunità è gestita sul piano umano e lavorativo da un responsabile generale coadiuvato da vice-responsabili. Lo stile di vita è molto semplice, si vive del necessario rifiutando il superfluo, si svolge l’attività classica di Emmaus e cioè la raccolta di materiale usato con camion, la selezione e lo smontaggio del materiale nel piazzale antistante la casa e la vendita tramite i mercatini solidali dell’usato di mobili e oggetti vari nel capannone adiacente la casa.

All’interno della casa c’è la cucina, la mensa, l’ufficio, alcuni appartamenti. In due di essi vivono le persone accolte. In un altro appartamento vive invece il responsabile della comunità con la sua famiglia. Per i giovani partecipanti ai campi di lavoro, per le persone che vengono in permesso dal carcere, per gruppi o singoli che vogliano fare un’esperienza all’interno della comunità sono riservate alcune stanze.

Le norme che regolano la vita della comunità sono molto semplici:

ACCOGLIENZA

La comunità accoglie chiunque chiede di entrare senza distinzione di razza, credo politico o religioso basta che la persona accetti i valori, le regole e lo stile di vita della comunità e del movimento Emmaus, che ci siano posti disponibili, che ci sia concretamente la possibilità di collaborare con l’attività e che le problematiche che si presentano siano gestibili dai responsabili e dalle altre persone della comunità.

VITA COMUNITARIA

Nella comunità convivono persone provenienti da realtà e problematiche differenti, da chi ha avuto problemi familiari (abbandoni, separazioni, disagi vari), a chi ha avuto problemi legati all’alcool e alla dipendenza, a chi ha avuto problemi con la giustizia, a chi è sempre vissuto nella strada fino a chi ha avuto un po’ tutte queste cose. La comunità offre a queste persone un luogo tranquillo dove sia possibile con la propria volontà , il sostegno degli altri ed alcuni strumenti ricominciare una nuova vita. In comunità la persona impara anche a gestirsi e collabora attivamente con la gestione stessa della comunità partecipando ai turni di pulizia e di servizio. A tutela della tranquillità della comunità e dei suoi componenti nel rispetto di ciascuno soprattutto dei più deboli o di quelli che sono in maggiore difficoltà e a partire dalla propria esperienza la comunità si è dotata di una serie di norme interne. Alcune di queste più importanti sono:

  • il rispetto per il passato delle persone cioè non fare riferimento al passato delle persone per attaccarle o per ferirle;
  • l’astinenza assoluta da bevande alcoliche e da droghe (sia all’interno sia all’esterno della comunità;
  • vivere in un clima di nonviolenza (anche verbale) e di rispetto reciproco;
  • rispettare i turni di sevizio e pulizia e degli orari previsti;
  • avere cura della propria persona, della pulizia personale e degli ambienti, recuperare la propria dignità e non essere assistito, essere onesto e sobrio;
  • il rispetto delle norme di convivenza.

Molte persone che entrano in comunità hanno il problema dell’alcool per questo la comunità si avvale dell’esperienza dei Club Alcolisti in Trattamento (CAT) del territorio per affrontare queste problematiche.

La comunità agevola anche la partecipazione a corsi e a scuole serali compatibilmente con la propria organizzazione interna, organizza gite e vacanze comuni al mare o in montagna e accoglie, nelle vacanze estive o invernali, i campi di lavoro per volontari italiani e stranieri.

La comunità è aperta anche a persone che pur non avendo problematiche particolari vogliano vivere e condividere lo stile di vita proposto da Emmaus per un periodo limitato o per molto tempo.

L’ATTIVITÀ

L’attività di volontariato tradizionale di Emmaus è quella della raccolta, selezione e la vendita di materiale usato riutilizzabile (mobili, vestiario e oggetti vari). L’Associazione  si auto-finanzia tramite questo lavoro e non percepisce sovvenzioni da nessuno. I membri della comunità partecipano attivamente al mantenimento della comunità attraverso l’attività di raccolta, selezione e vendita. Questo tipo di attività ha anche un importante valore ergo-terapico cioè che permette alla persona di confrontarsi quotidianamente con un lavoro che ridona dignità e fierezza ed è utile socialmente sia per i risvolti ecologici ed economici sia per i risvolti umani di solidarietà. Tramite questa attività persone che erano considerate nulle e scartate dalla società diventano autonome e si concedono il “lusso” di diventare donatori… una grossa provocazione verso chi ha mezzi e possibilità maggiori e non fa niente

LA SOLIDARIETÀ

Tutto l’utile dell’attività, tolte le spese di mantenimento della comunità, viene destinato interamente ai progetti di solidarietà scelti dall’associazione e proposti in gran parte da Emmaus Italia ed Emmaus Internazionale. Ma al di là dei soldi solidarietà vuole anche dire avere uno stile di vita sobrio e attento, rispettoso della terra e dei lavoratori. La comunità cerca di essere attenta a questo con acquisti mirati e la riduzione di consumi e  rifiuti.

LA LOTTA

La comunità e l’associazione nel suo insieme lottano sul piano civile e privato per l’eliminazione delle cause che determinano miseria e sofferenza a livello locale, in Italia e nel mondo. Aderiscono e promuovono campagne di sensibilizzazione e di boicottaggio contro lo sfruttamento, la fame, la guerra, per il rispetto dei diritti umani, l’autodeterminazione dei popoli, la solidarietà internazionale, il rispetto dell’ambiente.


COME ENTRARE A FAR PARTE DELLA COMUNITÀ EMMAUS DI BOVES

REQUISITI DI BASE

  • essere maggiorenni;
  • essere motivati alla vita comunitaria, al rispetto delle norme di base proposte ai regolamenti interni, allo stile di vita sobrio e all’astinenza da alcolici;
  • essere motivati ad uscire dalla propria situazione di dipendenza o di disagio;
  • aderire ai valori di accoglienza, solidarietà e di servizio proposti da Emmaus;
  • collaborare attivamente e concretamente all’attività di raccolta, selezione e vendita.

COSA FARE

  • telefonare al responsabile della comunità (0171.387834) e fissare un appuntamento per un colloquio preliminare;
  • portare con se i documenti di base ed eventuali altri documenti richiesti;
  • lasciare un recapito per essere ricontattati;
  • al colloquio presentare la propria situazione per quella che è e non modificarla per fare più bella figura, al colloquio si guardano molto di più le motivazioni che altro;
  • Dopo il colloquio:
  • di solito la comunità risponde nel giro di una o due settimane;
  • se la risposta è affermativa mettere in atto prima dell’ingresso le cose concordate nel colloquio preliminare e nei contatti successivi;
  • è previsto un mese di prova reciproco eventualmente rinnovabile (da parte della persona accolta e da parte della comunità) per valutare l’adattabilità della persona alla comunità.
  • Passato il periodo di prova e minimo ogni anno (o quando si ritiene necessario) sono previsti dei colloqui di verifica dell’esperienza.

F A Q  DOMANDE FREQUENTI

Accogliete in comunità persone con qualsiasi problematica?

R: Purtroppo non siamo attrezzati per problematiche legate alla tossicodipendenza e a problemi psichiatrici gravi o medio gravi.

Accogliete in comunità persone per un breve periodo o in attesa di trovare un lavoro?

R: In linea di massima no la nostra caratteristica è quella di una comunità di vita e non di prima accoglienza, naturalmente poi valutiamo le situazioni caso per caso ma non vogliamo correre il rischio di diventare una specie di albergo, per questo difficilmente accogliamo anche persone di passaggio. Per questo tipo di accoglienza ci sono altri tipi di strutture.

Quanto tempo si può stare in comunità?

R: Non c’è un limite di tempo si valuta insieme ma in teoria uno può stare quanto vuole.

Dopo l’accoglienza prevedete un reinserimento lavorativo o nella società?

R: Non rientra nei nostri scopi e non consideriamo la nostra comunità fuori dalla società anzi la consideriamo una valida proposta di vita. A chi, dopo alcuni anni di comunità, vuole fare altre scelte di vita comunque diamo una mano per quanto è possibile e compatibilmente con la serietà del progetto.

Bisogna pagare una retta per stare nella comunità?

No, l’Associazione e di conseguenza la comunità si auto-finanziano attraverso l’attività di recupero, selezione e vendita di materiale usato, però chiediamo a chi è in comunità di collaborare all’attività.