La giornata di oggi è cominciata con la formazione di quattro gruppi di volontari di Emmaus, Libera e Legambiente che si sono distribuiti in altrettante zone della cittadina per effettuare la raccolta porta a porta di oggetti e materiali usati. Questi stessi oggetti sono stati successivamente portati presso i locali del vecchio aeroporto dell’isola, dove, subito dopo le operazioni di pulizia di una parte della struttura effettuate da altri volontari, sono stati sistemati in attesa della suddivisione, prevista per la giornata di mercoledì 2 aprile.
Nel corso del pomeriggio è stata invece effettuata la visita al Museo delle Migrazioni di Lampedusa, all’interno del quale sono raccolti molti oggetti ed effetti personali ritrovati sulle barche utilizzate dai migranti provenienti dalla Libia. Giacomo Sferlazzo, dell’Associazione Askavusa, ha illustrato il senso dell’iniziativa, evidenziando le problematiche e i contrasti vissuti dalla popolazione dell’isola nel corso degli ultimi 20 anni nell’affrontare i sempre più consistenti flussi migratori provenienti dal Nord Africa. È stato ribadito che ciò che è accaduto e ancora accade a Lampedusa deve essere interpretato come fenomeno non solo locale, da relegare alla sola Lampedusa, ma come manifestazione di un problema più complessivo, che riguarda l’Italia e la Comunità europea nel loro complesso.
Successivamente, i bambini del paese hanno potuto passare alcune ore in piazza a Lampedusa insieme ad alcuni ragazzi dell’associazione Fuma che ‘nduma di Cuneo che – con l’aiuto di altri volontari e dei genitori dei bimbi – hanno potuto cimentarsi nell’attività circense e nella giocoleria.